24 giugno, 2005

Metafisica terzinata


[…] Senti Mingus, non voglio romperti le palle, ma com’è che ogni volta che uno chiede a qualcun altro di spiegargli Dio, D-I-O, la gente come te comincia a sparare supercazzate, a dire parabole e a raccontare indovinelli? Perché non potete parlare in modo semplice come faccio io? Io sono Fats Navarro, sono alto un metro e settantatre. Sembro quasi messicano, con strani capelli felpati. Pesavo centosettantacinque chili. Ora ne peso cinquantacinque. Sono considerato membro della razza nera dall’uomo bianco. Uomo a cui non piaccio, ma non è un problema perché lui piace ancora meno a me. Mingus la stai prendendo talmente alla larga che sarò morto prima che arrivi a dirmi se Dio va al gabinetto oppure no”.
[…] ”Rispondi a questa domanda: perché tutte queste parolone?”
“Va bene Fats, se devi andare da New York alla California, e sai che la California esiste, non ti butti ad indovinare. Ti informi sulla direzione da prendere e poi la cerchi sulla mappa”. “Ci sono mappe stradali per il paradiso?”
“Io ne ho una ma la tua la devi costruire da te. […] Per quanto riguarda […] il paradiso, le poche mappe in circolazione sono così vecchie e tradotte in modo strano che non ti puoi aspettare che esseri umani intelligenti cerchino di seguire l’itinerario che indicano”.
“Vuoi dire bibbie, pergamene iscrizioni e cose simili?”
“Sì, e non abbiamo nuove indicazioni o visioni di santi moderni, i quali stanno cadendo nelle trappole del dubbio. Forse sono diminuite le capacità umane di comunicare con le Leggi Divine rispetto ai tempi di Cristo? Lui ha detto: ‘Cerca e troverai… anche tu puoi diventare Figlio di Dio’. Queste parole non dimostrano forse che la Chiesa dovrebbe abbandonare Dio, per essere in grado di occuparsi delle nostre vite e dei nostri peccati esattamente come i cinesi si occupano della nostra biancheria? Ma la Chiesa agita la bacchetta magica e dice: ‘L’uomo può uccidere o fare qualsiasi cosa, ed espiare poi attraverso di me senza neanche adoperare il suo televisore per comunicare con lo Spirito Divino’”
“E dagli Mingus, Io ti stavo chiedendo di Dio: D-I-O. Quanto pesa? Dov’è? Quant’è lontano?”
“Fats, quanto fa cinque più cinque?”
“Dieci baby”.
“Potrebbe fare venti?”
“No non potrebbe, Mingus”.
“Si che potrebbe, Fats, sei stupido a limitarti. Non hai chiesto cinque di che cosa. Io stavo pensando a cinque coppie sposate, maschi e femmine, in un vagone letto. Quando salgono sono coppie quando li contano invece sono individui. Quindi io volevo dire: cinque coppie più cinque coppie fa venti. La risposta può essere in quello che il ricercatore preferisce […].
Dio è il prodotto delle parti sommate, sottratte, moltiplicate, divise. Dieci da solo non è uguale a Dio, neanche venti. Quindi come può qualcuno che ragiona cominciare con una risposta e chiamarla un totale? Mi hai detto che la tua conoscenza globale, ricavata dalla tua vita in questo mondo, è uguale a niente. Fats, nihil. Nella tua visione matematica non c’è pericolo per nessun altro. Ma non dimenticare che una volta, sui tuoi piedi, fuori dalla tua enorme massa di centocinquanta chili e attraverso i tuoi polmoni, è uscita una splendida esplosione di suono simile alla voce degli elementi che cozzano fra loro, mentre la tua tromba cambiava la velocità dei venti! E ora chiedi di morire perché hai giudicato te stesso meno importante della merda di questo mondo! Mi dispiace Fats, io sono abbastanza sincero con me per riconoscere una bugia (perfino se sono io a dirla) e questa è l’unica verità necessaria. La tua tromba non ha mai mentito su di te. Tu ami più di quanto non ami io, e per questo desideri morire. Solo tu puoi cambiare questa situazione”.
“Sarebbe a dire che secondo te io credo anche se non credo?”
“Sì, anzi dico che tu credi più dei credenti, che non possono sopportare di pensare che Dio potrebbe non esserci. Loro vanno in chiesa per paura, e la chiesa li ammonisce: ‘Venite per essere perdonati, ma non cambiate! Rimanete ubriachi, poveri e straccioni: perché abbiamo bisogno della vostra stupidità per combattere le nostre guerre e uccidere in nome di Dio!’”
“Mingus, sei per caso un comunista o roba del genere?”
“Quello che ti sto dicendo è vecchio come l’uomo delle caverne. Durante l’età della pietra mentre gli altri erano in giro con le mazze per darsele in testa, c’era già sicuramente qualche tizio che la pensava così. Bird e io ne abbiamo parlato”.
“Bird crede in Dio, Mingus?”
“Lo sai che ci crede. Un giorno o l’altro qualcuno di noi – disprezzati, ripudiati, fabbricanti di jazz – dovrebbe mostrare a quegli impiegati bigotti che gente come Monk e Bird muore tutti i giorni per la loro fede. Questo dovrebbe essere il dovere dei santi, ma loro sono così occupati a costruire templi che non hanno tempo né per te né per me. Ci sei? Tu dici che stai morendo, Fats, e che lo sai e non provi paura. E allora perché non muori adesso? Se tu sai che Dio non esiste, allora ce l’hai nelle mani il potere di Dio. Non hai bisogno di ammazzarti – pensa solo di voler morire. Così vai avanti Fats, perché lo sai che hai ragione che non c’è Dio, tu ne sai più di Cristo, Budda, Socrate, Platone, Maometto, Bird, Giuda, Mingus, Casals, Stravinsky Benjamin Franklin, Swami Vivikananda e Norman Mailer! Tu sai che non c’è Dio, tu ne sai più di tutti, tranne di qualche stupido impresario, critico o uomo politico. Ma sei fortunato che io credo perché te ne vieni qui con un complesso suicida come se fosse originale e pesi cinquantacinque chili e io potrei farti il favore in pochi secondi. Ma io so che è sbagliato, so di essere nato come un prolungamento della vita. Tutto quello che c’è la fuori: il cielo, la luna, il sole, l’universo, lo spazio, tutta la faccenda sono io. Mi ricordo una volta ne stavo parlando con Bird. All’improvviso mi disse: ‘Mingus! Non fare quel respiro!’ Io non respirai. Aveva la sua mente in sintonia con i miei pensieri e quando io sentii il bisogno di respirare di nuovo lui disse: ‘Non fare neanche questo respiro ’. Io non respirai di nuovo. Qualche minuto più tardi gli parlai ‘Perché dovrei morire per te , Bird? Se succedesse tu non ci crederesti penseresti che è stato solo un incidente ’. ‘ No, non lo penserei, Mingus’, disse Bird. Perciò io cominciai a morire per lui. Gli si riempironon gli occhi di lacrime. Disse: ‘Non ti sprecare –non servirebbe a niente comunque ’. […] ‘Mingus, tocca la mia giacca. Cos’è, Mingus, cos’è? ‘Non lo so Bird’. ‘E’ cachemire la migliore lana del mondo. Adesso palpala di nuovo, Mingus. Cos’è?’ ‘Cachemire, Bird’. ‘Mingus, questa giacca non vale un cazzo! Pelo di capra morta delle montagne del Tibet. Pelo di capra, Mingus, pelo di capra!’
Non so come mai tutte queste bellissime situazioni che succedono mi trovano sempre presente. Ma io ero lì con Bird, mentre Lennie cercava di dirgli che Dio non c’era. E Bird disse: ‘Sei sicuro Lennie? Il posto è libero? Allora lo prendo io. In ginocchio Tristano. Ringraziami per tutto quello che ti ho dato. In ginocchio cieco scriteriato senza occhi nell’anima. Adora l’uccello che vola senza ali!’. Se Eddie Kern non lo avesse interrotto, Lennie sarebbe ancora dove stava quella sera.”.
“Mingus, chi è Dio?”
“L’uccello senza ali, figlio di puttana! Bird!”
“Mingus, pensi che potrei volare ora che sono tanto dimagrito?”
“Come credi di poter uscire dalla tua testa sennò, Fats?”
[…] Io mi sento semplicemente tagliato fuori da tuta questa faccenda di cui stai parlando, Ming. E’ come per quei ragazzini che si beccano il gelato. Io non l’ho mai avuto, li ho solo guardati leccarselo. Neanche oggi lo mangio. Per me non esiste. Non esiste il gelato. Ma quando ho insultato Dio non volevo fare del male a te. Perché ti amo, ti amo nel profondo del mio cuore. E’ per questo che me ne vado, perché l’uomo bianco e la gente in generale non sa cos’è l’amore. Che si fottano! Mingus, in realtà io non voglio morire, ma lo sto facendo e non ho paura. Perché una cosa che ho cercato di fare bene nella mia breve vita. Ho veramente amato, tu lo sai che ho amato”. […]

(Charles Mingus, Peggio di un bastardo)

Ho trascritto questo passaggio perchè a me piace moltissimo. Dentro ci trovo tutta l'energia che da secoli si accompagna agli sforzi della genta nel cercare di trarre qualche conclusione sull'argomento soprannaturale. E ci vedo anche le ore di disscussioni senza fine che tutti noi abbiamo speso per contribuire alla causa, a volte anche in modo animato, altre mascherando la nostra perplessità dietro un bluff inefficace. Quello che mi incuriosisce è proprio questa misteriosa propulsione ad affrontare il problema. Non sembra strano anche a voi? A tal proposito mi tornano spesso in mente le parole
di uno scrittore di aforsmi delle nostre parti: "I credenti onesti si affannano a dimostrare che Dio esiste. Gli atei onesti si affannano a dimostrare che Dio non esiste. A nessuno che venga in mente l'assurdità di ogni ulteriore predicabilità di Dio. Dio è Dio. Cos'ha a che fare con ciò l'esistenza?"

Spero di non aver urtato l'insensibilità di nessuno.

4 Comments:

Blogger De Andrea said...

Jonny. che bello che è questo pezzo!
Io io io io la penso uguale a quello che sembrava più intelligente nel discorso! O a quello che amava di più!
O a quello che suonava meglio!

tutto ciò sta per dire; sembra il pezzo d'un tragedia graca per la passione con cui vengono espressi i pensieri.

Sto rispondendo a questo post solo per un motivo, l'amicizia. Non ho un cazzo da dire, ma te lo vorrei dire come l'hanno detto quei due!

26 giugno, 2005 00:37  
Blogger Jonny said...

Bhè a dire il vero anche io non so di preciso se la penso di più come quello che è dimagrito o come quello che non è mai ingrassato. Ma riflettendoci meglio forse la penso come quello che suona peggio. Forse sarà destino...
Comunque non immagini quanto sia stata preziosa l tua risopsta per me. Mi hai riempito il cuore. Sono due giorni che faccio refresh della pagina ogni 45 secondi per vedere se qualcuno (dopo che ho passatto 2 ore e mezza a trascrivere sto coso con 50° C dentro casa) mi si cagava, almeno di striscio.
Ti direi che ti voglio bene, ma preferisco limitarmi a pensarlo. Siamo uomini mica cosmonauti.

26 giugno, 2005 02:00  
Blogger .: Rents :. said...

Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

27 giugno, 2005 18:01  
Blogger Francesco said...

delirotomane come sempre, è stato un enorme piacere leggere/sentire mingus,
poco fa stavo sfogliacchiando -browsering, no?- l'auto biografia di Miles dove parlava proprio di lui e charlie nel '47, e ritrovare il Barone qui è stato bellissimo.

è una delle poche discussioni su dio e su gli dei che mi sia piaciuta, è cosi' viscerale, sciamanica, sembra un'iniziazione di qualche tribù pellerossa, un po' politeista, ma con manitù sullo sfondo, un gospel che si scioglie in assoli vari, botta e risposta, insomma grazie J

29 giugno, 2005 12:29  

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