03 marzo, 2007

VOGLIA DI URLARE



è l'ennesima sera notte che la casa si svuota, in un attimo rimaniamo io e decine di bicchieri vuoti due tre bottiglie dimezzate e un paio di cicche nel posaceneri. lo spazio sembra dilatarsi ti senti così piccola un miliardo di domande inutili nella testa a cui non darai non darà mai una risposta.
mi guardavo intorno stasera stanotte e pensavo che in realtà la realtà non esiste.

8 Comments:

Blogger Gio Palla said...

cosi nichilista ti abbiamo lasciato??....non so fino a che punto possiamo condividere la tua sensazione, perchè in fondo sei tu che resti tra le mura silenziose di casa...avvolte, un pò cinicamente, denuncio che viviamo e riproponiamo un rito e non so poi quanto veramente siamo noi a decidere o quanto ci lasciamo solo vivere...però so che le risate, i silenzi, le urla e gli schhh per non svegliare i condomini, gli occhi gonfi di sonno e di alcol il giorno dopo, i capelli che sanno di tabacco sul cuscino prima di addormentarmi sono cose vere...e mi piace pensare che eravamo semplicemente noi, non smussati e addomesticati, forse non sempre calzanti con l’atmosfera, noi con i nostri difetti, noi che cercavamo solo una faccia amica per trascorrere qualche ora senza pensieri e alla fine usciamo di scena sperando di lasciare almeno la traccia di un sorriso.

03 marzo, 2007 15:35  
Blogger Laura said...

no gio il senso era un altro ma adesso non te lo saprei spiegare

03 marzo, 2007 18:48  
Blogger De Andrea said...

Ti scrivo questa poesia (anche se la conosci) perché ci sono due versi che ti sono utili.
Immaginati a braccetto alla tua festa...non a una persona...e tra le coincidenze, mettici i bicchierini...


"Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.

Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue."

Montale

03 marzo, 2007 19:40  
Blogger De Andrea said...

non "anche se la conosci"...volevo dire "anche se la dovessi conoscere.."

03 marzo, 2007 19:41  
Blogger De Andrea said...

e questa pure...che è la sorellina senza donna di quell'altra:

Forse un mattino andando in un'aria di vetro,
arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo:
il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro
di me, con un terrore di ubriaco.

Poi come s'uno schermo, s'accamperanno di gitto
Alberi case colli per l'inganno consueto.
Ma sarà troppo tardi; ed io me n'andrò zitto
Tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto."

03 marzo, 2007 19:46  
Blogger Laura said...

Questo commento è stato eliminato dall'autore.

03 marzo, 2007 23:27  
Blogger De Andrea said...

me sa che pure io non c'ho capito un cazzo...

04 marzo, 2007 15:17  
Blogger Laura said...

no c'hai proprio preso invece ...

04 marzo, 2007 16:17  

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