10 settembre, 2005

Lentamente muore


Lentamente muore
chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi e' infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza
per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge, chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande
sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde
quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà
al raggiungimento di una splendida felicità.

Pablo Neruda

3 Comments:

Blogger Jonny said...

Lu vedi il lato positivo... hai già il necrologio bell'e pronto.
Ma sbaglio o implicitamente vi siete dichiarati guerra ;) ?

10 settembre, 2005 16:29  
Blogger Laura said...

dr Lu ero certa che avresti apprezzato ...

Jonny ma che ci vedi di implicito?
e tu scegli bene da che parte stare ;-)!
A parte gli scherzi, come sai non leggo poesie di Neruda, anzi non leggo poesie,anzi non leggo proprio...però questa me l'ha mandata una volta un amico (un po' alla "Va' dove ti porta il cuore") e, sarà pure pesante, ma la vado a ricercare sempre quando mi capitano giornate strane, tipo oggi.

10 settembre, 2005 17:36  
Blogger Jonny said...

La poesia la conoscevo. Un tempo l'apprezzavo più di quanto faccio adesso. Personalemente non sono un grande estimatore di Neruda, anche se devo ammettere lo conosco poco. I suoi scritti sono molto d'effetto, ma un po troppo satinati per i mei gusti, a volte mi sembra un po' new age. Forse è perché le cose che dice le penso già di mio che mi sembra a volte un po' scontato. O forse è solo colpa delle catene di santantonio. Che ne so... nella poesia preferisco la violenza.

10 settembre, 2005 17:42  

Posta un commento

<< Home