28 giugno, 2005

Post umano. Senza trattino.

Ho letto un po' le vostre parole, e l'amore di fats, andrea, jonny, rents (che suppongo sia marco) e gli altri mi ha quasi fatto sentire in dovere di partecipare.
Il post è umano perché non ho da proporre nessun argomento, nessun'opera. Vi scrivo in tutta sincerità per dirvi che ho provato un leggero imbarazzo mentre leggevo i vostri pensieri vogliosi e curiosi, e io leggevo solamente, senza dire niente. C'erano scritte cose belle, e io ne sono rimasto un po' fuori, a spiare. anche un po' invidioso.
Non ho mai creduto molto nella condivisione di idee, nel sentire i pareri degli altri. non che non mi piaccia il colloquio, siamo fatti di parole. però non mi piace pensare di parlare con "gli altri". credo di avere, spesso, voglia di sentire L'Altro, e quando ci rivolgiamo a Gli Altri questo spesso non avviene.
Sto rompendo un po' i co*§°:oni, e ho già detto troppi "penso", "credo" e via dicendo.
In pratica ho scritto per dirvi "bentrovati!", e per scusarmi se sarò un po' silenzioso. Ciò non vorrà dire che non parteciperò. Probabilmente qualche cazzata come quella di oggi la scriverò anche io, ma mi sa che il mio "carattere" mi porterà spesso a rimanere dietro le quinte.
pardon
franco

17 Comments:

Blogger Jonny said...

Apprezzo molto la tua franchezza (perdonami ma proprio non ho saputo resistere). Sarò franco pure io, cos' per solidarietà e spirito d'emulaizone. Credo che il tuo post sia molto bello. Uno dei migliori fin'ora. Uno dei più veri, peccato che tu ti sia perso sul finale. Sono d'accordo sulle cose che hai scritto soprattutto quando dici "qualche cazzata come quella di oggi". Insomma non ci credo. Secondo me non ti si addice troppo la parte del misantropo. Anche se all'inizio quella "a" maiuscola mi aveva un poco intimorito, credo di aver capito cosa volevi intendere. L'esigenza di un confronto reale che invece va a suicidarsi nell'accondiscendenza. Come dicono i Nostri "quanto ci fa male la delicatezza che ci usiamo per non farci male". Per questo ti rispondo senza filtrare i miei spasimi. Io ho necessita di creare un rapporto osmotico tra la mie e le vostre idee. Ho deciso di invitare a partecipare a questo progetto solo le persone delle quali mi interessa l'opinione. Ma non l'opinione sulle mie idee, non solo almeno. Credo che la nostra generazione (non so delle altre) abbia seri problemi a comunicare. Voi siete le persone più care che ho (si anche tu Franco anche se quasi non ci conosciamo). Ho quasi 24 anni e se penso a voi ho inizialmente un guizzo d'orgoglio. Perchè siete persone piene di potenzialità. Siete delle bellissime persone. Interessanti dal mio punto di vista. Belle. Però se ci continuo a pensare mi incupisco. Mi rendo conto che in realtà queste potenzialità le stiamo tirando giù nel cesso. Mi rendo conto seppur potenzialmente interessanti alla fine i nostri incontri si risolvono i fuochi d'artificio che hanno preso troppa umidità. So che questo blog non farà il mircolo. Percò credo che sia un buon modo per superare la diffidenza. Un modo per conoscere la persona che c'è dietro un nome anche dalle piccole cazzate che scrive (come la tua e come questa mia). Voi avete trascorsi diversi dai miei. Siete le parole di cui ho bisogno. Quelle che nonsarò mai in grado di scrivere da me. Siete necessari per "armonizzare" l'universo. Abbiamo molte difficoltà nel confrontarci seriamente. E sinceramente io preferirei professioni di impengo più che di astensionismo. E' vero che nella mia testolina adesso tu sei poco più che uno stereotipo. Insomma un gran bello stereotipo. Una persona che ha carattere (in grado di rinunciare addirittura ad una bistecca per dei principi, ti ammiro veramente per questo), un persona che ha fatto (o fa non so) volontariato, una persona che su una chitarra classica ha un cazzo di tocco che un po mi fa ripensare alla storia di Fats. Nella mia testa assomigli all'omino dell'etichetta della vecchia romagna. Sei nelle mie atrazioni l'incarnazione della persona "buona". Senza alcuna accezione negativa o bacchettona. Veramente uno passionale e mite al tempo stesso. Per questo non riesco a pensarti egoista. per questo credo che tu abbia gettato solo le mani avanti. Ho bisogno della tua vitalità intellettuale, come di quella di ogni singola persona che ho invitato a scrivere qui. Ho bisogno delle tue parole per trasformarti nella mia testa da burattino in un bambino in carne ed ossa. Bentrovato a te.

29 giugno, 2005 10:18  
Blogger franco said...

Forse il mio modo di pensare è un po' egoista, ma non so quanto sia effettivamente misantropo. Ne parlavo anche con andrea (anzi, con de andrea) qualche giorno fa. La mia tendenza a vivermi le cose mie nel mio privato ha a che fare con la nostra dignità. mi spiego: correre in aiuto delle persone bisognose, molto spesso cercare le persone bisognose (se non crearle, farle diventare per noi bisognose) non lo trovo un atteggiamento umano. quando facciamo così probabilmente pecchiamo di prepotenza. pensiamo, molto cristianamente, che quella persona ha bisogno di noi e noi dobbiamo aiutarla. e grazie a noi starà meglio. E lui? che fine fa lui?
Lasciare una persona con le sue idee, con i suoi sentimenti, col suo dolore significa secondo me riconoscergli la dignità di uomo. e in quanto uomo, di uomo solo.
Detto ciò:
io adoro il confronto, il Colloquio.
e in questi casi c'è l'intimità, c'è un allargamento del privato abitudinario, o, come spero nel caso di questo blog, una costruzione del nostro privato.
Grazie per l'invito e per le parole che mi hai dedicato, jonny, mi hanno commosso. ora piano piano, forse, comincerai a vedere sorgere qualche pelo dal legno del burattino.

29 giugno, 2005 12:36  
Blogger franco said...

piccole rettifiche:
Altro con la A maiuscola non era riferito a dio, nè a un interlocutore "più maiuscolo" di
altri. mi riferivo proprio al fatto (quasi numerico) di parlare con una persona (o poche persone) che realmente si riesca ad ascoltare. è difficile che in una moltitudine si riesca ad ascoltare. molto spesso si alza la voce o si chiede l'attenzione per dire "ci sono anch'io". ma questa cosa attuppertù non avviene, rischia di essere quasi ridicola, perché probabilmente non ce n'è bisogno.
ah..poi volevo dirti che "qualche cazzata come quella di oggi" non era per dire che scrivere a cuore aperto fosse una cazzata. era per sminuirmi un po', per rendere il post un po' meno serio. dato che io stesso non mi sento così serio...

29 giugno, 2005 12:39  
Blogger Laura said...

Quando ho letto questo post ho pensato che qualcuno mi avesse spiato la mente e trascritto quello che c'era dentro...sì insomma tutto quello che hai scritto è quello che ho pensato anch'io quando Jonny mi ha invitato a questo blog,non so però se la mia è solo una sorta di riservatezza o pura misantropia (tanto per usare le parole di Jonny).
Cmq io non ti conosco ma mi piace quello che dici,d'accordissimo sulla "dignità dell'uomo". Secondo me i veri egoisti sono quelli che impongono la propria presenza con la presunzione di essere d'aiuto,solo per dire "io c'ero".

29 giugno, 2005 15:22  
Blogger franco said...

piacere di conoscerti, laura!

29 giugno, 2005 15:41  
Blogger Laura said...

Piacere mio, franco !!

29 giugno, 2005 19:32  
Blogger Jonny said...

Concordo pienamente con quello che avete scritto. Ma non vorrei ci fosse un qualche fraintendimento di fondo. Qui nessuno è obbligato a mettere a nudo il suo privato. Qui nessuno deve condividere il proprio dolore. Se vuole può anche farlo, ma solo se vuole. Nessuno lo chiede. Anzi a volte le storie personali sono le pià noiose, proprio perchè personali. Credo di essere un relativista (anche se egocentrico) e detesto chi vuol pretende di detenere la verità assoluta e vuole evangelizzare pure chi non vuole essere evangelizzato. Spesso adoro affrontare da solo i miei momenti blue, per assaporarli. Altre volte ho voglia di esser accarezzato da qualcosa di vivo. Ma in ogni caso l'uomo è un animale sociale. Punto. Non riusciremo a vivere come atomi isolati. Chi dice questo o non lo pensa veramente o non se ne rende conto (questa è una verità assoluta :) ). Scherzi a parte non voglio partecipare con voi ad un reality. Questo è il vostro spazio. Questo, se permette, è il nostro spazio. Se non volete non siete obbligati a leggere nulla. Se non volete non siete obbligati a scrivere nulla. Mi farebbe piacere se mi raccontaste qualcosa ogni tanto. Mi farebbe piacere se vi facesse piacere che vi racconti qualcosa ogni tanto. Mi piacerebbe che Laura mi raccontasse dei colori del suo Degas, che Franco mi parlasse dei vicoletti del Paese, che Andrea mi coccolasse con le sue attualissime nostalgie d'altri tempi, che Rents mi divertisse coi suoi romanzi a puntate dalla punteggiatura sbilenca, che Paolo continuasse ad aprire i miei orizzonti linguistici con le sue frasi sibilline, che Francesco mi introducesse ai misteri del jazz bianco... oppure che ognuno di voi facesse qualcosa che in questo momento non riesco ad immaginare. Il privato c'entra e non centra. C'entra nel senso che per forza di cose in qualche modo veiene rispecchiata la nostra persona. Ma non credo si il privato che ognuno di noi vuole tenere solo per sè. Potete raccontarmi pure un barzelletta, se per voi è una signora barzelletta. Insomma quello che ritenete interessante. Magari può interessare anche qualcun altro. Ho apprezzato tantissimo gli interventi di Andrea. Erano due "poesie" meravigliose. Che probabilmente da me non avrei mai scoperto. Questo per me è grandioso. Spero di non esserti sembrato a mia volta troppo serio. Questo non è un muro del pianto. Questo è un posto dove dialogare possibilmente lasciando da parte le chiacchiere da bar (ma solo perchè poi le faremo di persona in un bar).Ti dico queste cose col sorriso sulle labbra. E adesso mi vado a bere un birra ghiacciata alla vostra salute!
'nmezzo a voi...lello splendor!

29 giugno, 2005 19:49  
Blogger .: Rents :. said...

è vero che nella cristianità c'è questo tipo di filosofia "ma tu sei infelice...ci penso io". Riflettendoci bene io ci vedo il più delle volte debolezza, non prepotenza. " Ti aiuto, perché questo mi distoglie dal (mio) bisogno d'aiuto e, anche se non lo ammetterei mai, di (tua) dignità, di strappartene un pezzettino e farlo mio". Una specie di dare-avere, ma alla rovescia. Magari non sarebbe neanche tanto male se poi la gente non volesse aiutare per forza, con prepotenza appunto. C'è puzza di addomesticazione, imbecillità in questo.
E' un pò lunga 'sta cosa per me, mi fermo qui...perchè tanto lo so che alla fine mi scaglio contro la chiesa cattolica (mmm...non resisto:sentivo un paio di giorni fa in radio che solo il 20% dei ricavati del'otto per mille va per opere umanitarie, poi un'altro 30% per la ristrutturazione di chiese..e il resto? All'Ordine! Dai preti in su in pratica. Quel che è peggio è che chi decide di non darlo alla chiesa, ma allo stato...lo da comunque alla chiesa!Per chi fosse interessato ad incazzarsi un pò...
qui oppure qui.
Ho divagato e chiedo scusa.Forse era meglio aprire un post a parte su questo).

Tutto ciò per dire che questo del blog di jonny è un tipico caso di dare-avere alla rovescia, mediamente prepotente :)).

bei baci

pps:francè, la mia punteggiatura non è sbilenca perdio..è spontanea.
eheheh...

29 giugno, 2005 20:33  
Blogger franco said...

Il non voler entrare nel privato, però, non significa nascondere la parte privata di sé. significa rispettare quella parte, darle valore, e violarla piacevolmente quando c'è il Colloquio.
(chiarimento: io quando parlo di sfera privata non intendo, che so, il fare la cacca, la situazione economica o il fare l'amore. la prima cosa privata che mi viene in mente sono le idee, o il dolore).
D'accordissimo con rent per quanto riguarda la debolezza. e io non mi voglio tirar fuori, mi metto tra i deboli.
Queste mie impressioni confuse mi sa che derivano dall'antipatia che ho nei confronti del fare, del creare, del controllare. e da come sento di casa la passività, la gettatezza. essere parte curiosa del mondo.
qui "essere parte del mondo" è maiuscolo, "curiosa" è minuscolo. famo a capisse... :)

altra verità assoluta: l'uomo sarà pure un animale sociale, ma è solo.

29 giugno, 2005 21:07  
Blogger De Andrea said...

Il problema che devo ancora capire è questo: esiste la libertà?
Cioè quella "cosa" tra il dominatore e il dominato?
Se non esiste secondo me il discorso di Franco è assurdo (non che l'assurdità sia disprezzabile!)... ma quanto mi rode che lo faccia fuori dal mio mucchio di idee! Voi non sapete quanto ho imparato da Franco e quanto lui m'abbia dominato...a pensarci bene...questa sua idea dell'uomo solo...ma forse me la applico alla maglietta...la faccio mia...le lascio sotto il nome "franco" (percarità mai violare i copyright!)...ma è proprio una bella idea...ora...ah...già mi sento più giusto...

Non sono uno stronzo e vi dico che purtroppo sguazzo nell'ambiguità. Non solo con voi anche con me. Conosco la faccia di Franco e so in che toni parla...so che non porta alcuna idea di giustizia...ma non posso fare a meno di sentirla così...Franco è più giusto di me.

29 giugno, 2005 21:40  
Blogger Jonny said...

Abbiamo appurato che alla nostra generazione piace degenerare.
@Rents: sblienca era inteso come un comlimento. Ovvero come non regolare, non regolata, indi spontanea ;)

@Andrea: ma come i copyright non vanno violati!?!?!?! ecchecca22o, scrivici andrea sotto no!

@pasticciopaolo: ebrei a chi?!?

29 giugno, 2005 23:56  
Blogger franco said...

cazzo..belle! tutt'e due!

ah!! quindi sei pavolo?!..avevo pochi dubbi..
Bentrovato

30 giugno, 2005 00:02  
Blogger .: Rents :. said...

ops...i link che ho messo non funzionavano,sorry...
www.disinformazione.it e www.bergamoblog.it

30 giugno, 2005 09:30  
Blogger Gio Palla said...

sono passate più di 24 ore...e ci avete già ricamato abbastanza intorno...ma ci tengo ad aggiungere la mia che vi leggo solo ora...
come si fa a parlare di prepotenza o debolezza?...ad ognuno di noi capita di essere debole o prepotente...e come si fa a distinguere in assoluto quando stiamo invadendo lo spazio dell'altro o quando tentiamo solo di esprimere un pò di noi; fino a quando stiamo usando la nostra liberatà di essseri incuriositi dal mondo, e quando stiamo scavalcando la libertà di qualcun altro?
Io credo che non ci sia mancanza di rispetto o violazione di dignita nell'offrire la spalla a cui qualcuno si potra appoggiare, solo se ne avra voglia, mi sembra molto più meschino disinteressarsi per la paura di sembrare invadenti; lo scopo non è dire io c'ero...perchè noi non siamo che pochi esemplari invitati qui a parlare di sfumature con l'unico scopo di dare colore al nostro essere

01 luglio, 2005 17:25  
Blogger Laura said...

Io non lo chiamo disinteresse ma discrezione,capire quand'è il momento di farsi da parte e comunque non considero il disinteresse una colpa,è un comportamento sicuramente più onesto di tanta "preoccupazione" puramente formale o "interessata" .
A parte questo volevo precisare che non ho detto che chiunque offra una spalla lo fa mosso da egoismo e prepotenza,ma semplicemente che c'è chi invece di offrirla la impone ritenendosi una specie di "salvatore dell'umanità" e in quanto tale indispensabile.
Parlare in termini assoluti significa (sempre secondo me) negare che esistano tali comportamenti,negare che c'è chi per il solo fatto di esserci crede di essere d'aiuto.
Non dico e non penso assolutamente che non ci sia in giro tanta solidarietà,amicizia,altruismo,generosità,disponibilità etc. etc.

03 luglio, 2005 12:33  
Blogger De Andrea said...

no, ma c'è tanto vino.

03 luglio, 2005 21:45  
Blogger .: Rents :. said...

quanto ce n'era ieri sera ciccio..:))

04 luglio, 2005 01:59  

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