brontolamenti
Ho trovato un'intervista molto esauriente, e soprattutto recentissima, sulla storia dell'otto per mille che avevo accennato nel post di franco...potete ascoltarla scaricandovi l'mp3 (ascoltare è più facile che leggere). Magari vi chiederete perchè "calco la mano" su questa storia...non so se l'argomento vi interessa. Personalmente mi indigna vedere lo spot in tv e sapere che ciò di cui parla è realizzato con gli "spiccioli" del ricavato, ma ancor di più è che dietro la frase "Scegli anche tu di donare l'otto per mille bla bla..." si nasconde il significato "Qualunque sia la tua scelta...non importa, perchè incasseremo ugualmente".
'notte
5 Comments:
Mi sono un po' documentato. Gli spiccioli di cui parli sono più di un MILIARDO di euro. Il meccanismo dell'otto per mille evidentemente non funziona come dovrebbe, perchè è intrinsicamente ambiguo. E' possibile scegliere se donare il proprio otto per mille alla chiesa cattolica, ad altre confessioni religiose oppure allo stato. Se non si dichiara esplicitamente la propria preferenza i soldi non restano allo stato come un potrebbe immaginare. Vengono, invece, ridistribuiti a seconda di come gli altri hanno espresso la propria preferenza. Coloro che non esprimono esplicitamente a chi destinare il proprio otto per mille alltualmente sono il 64% dei contribuenti (numero in continua crescita). Dal momento che l'87% di chi devolve con coscienza il proprio otto per mille lo fa in favore della chiesa cattolica, ne segue che l'87 per cento dell'otto per mille di chi non esprime preferenze va comunque alla Santa Sede. Inoltre anche chi decide di devolverlo allo stato deve sapere che in pratica lo stato alla fine con quei soldi ci finanzia la CEI (conferenza episcopale italiana). In linea di principio non ci sarebbe nulla di male. Se non fosse che tra tutte le chiese che è possibile finanziare, la chiesa cattolica è l'unica assieme alla chiesa evangelica luterana ad usare questi proventi per finanziare l'ordine e i propri culti. In sostanza del miliardo di euro che gli entra in tasca, solo il 20 per cento va a finire in opere di carattere umanitario, quale la lotta alla fame nel mondo. Il restante 80 PER CENTO, viene utilizzato per il sostentamento al clero, fondi per le diocesi, costruzione di nuove chiese, costi della Sacra Rota, attività della CEI, spot televisivi. Nonostante ciò gli stessi spot televisivi che solitamente accompagnano la campagna pubblicitaria della CEI a volte inducono il cittadino a pensare che i soldi vengano spesi prevalentemente per interventi caritativi. A questo punto il male minore sarebbe devolvere questi soldi verso chiese quali quella valdese o quella delle assemblee di dio in italia, che non tengono nulla per se e devolvono intereamente quanto incassato per fini sociali e umaniatari con elogiabile trasparenza. Inoltre queste due confessioni hanno rinunciato a ricevere la loro quota di fondi derivante dall'otto per mille dei cittadini che non hanno espresso preferenze. E andrebbero sostenute anche per apprezzare il principio di separazione stato e chiesa, da loro ribadito di recente a proposito dei rapporti tra scienza e fede.
Vorrei precisare, che personalmente sarei a favore della totale abolizione del sistema dell'otto per mille. Chi vuole fare donazioni le fa per conto suo. Non credo sia giusto che siano i cittadini di uno stato laico a dover finanziare le varie confessioni religiose (come non credo sia giusto che vengano dati fondi pubblici per il finanziamento di partiti politici). Quindi la via che ho indicato è a mio avviso (e ad avviso delle mie fonti) quella del "male minore". In particolare a chi fosse particolarmente interessato consiglio di fare un giro su www.anticlericale.net dove si trovano delle cose davvero interessanti/sconcertanti. Buona giornata bella gente.
bravo jonnyino!
ma l'immagine l'hai aggiunta tu al post?niente in contrario eh..anzi!
S l'ho messa io l'immagine, mi sono dimenticato di dirtelo. se trovi qualcosa di meglio sostituiscila, ma google non mi ha aiutato troppo stavolta.
Non lo so roger, credo che volendo la situazione sia gestibile. Magari facendo campagna elettorale solo tramite mezzi pubblici (telivisione, radio,ecc) sorvegliati da un garante che controlli che non ci siano altri forme autofinanziate di propaganda non autorizzata. Ecvitando così di sperperare patrimoni in cene, comizi e manifesti. So che stiamo entrando nell'utopia, però credo che per risolvere i molti problemi bisognerebbe avere solo un po' di buon senso e qualche nozione di economia domestica. La classe politica ci costa miliardi. Abbiamo un grande debito pubblico ma sembra che nessuno abbia voglia di stringere un po cinghia.
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